[CHROMA_don’t be frightened of turning the page] e [DON’T BE FRIGHTENED OF TURNING THE PAGE], due versioni della stessa performance, 2017

 

[All’interno del progetto “Migrant Bodies”, tra il 2014 e il 2015, Alessandro Sciarroni sviluppa un’idea per una pratica performativa profondamente germinale. Partendo dall’osservazione dei fenomeni migratori di alcuni animali che al termine della loro vita tornano a riprodursi e a morire nel luogo dove sono nati, l’artista inizia a lavorare sul concetto di turning . Il termine inglese viene tradotto e rappresentato in scena in maniera letterale, attraverso l’azione del corpo che ruota intorno al proprio asse e che si sviluppa in un viaggio psicofisico emozionale, in una danza di durata, nella stessa maniera in cui turning significa anche evolvere, cambiare.

 

Il progetto TURNING si articola in diverse presentazioni ed eventi che l’artista chiama “versioni”. Ogni “versione” prevede il coinvolgimento di interpreti differenti, così come di artisti visivi, musicisti e designer, chiamati dall’artista ad interpretare la stessa azione secondo la propria sensibilità – in maniera drammaturgicamente coerente con il titolo del progetto: i materiali e le partiture fisiche sono soggette ad un mutamento, un’evoluzione, una trasformazione, all’interno di ogni singolo evento.

 

Tra le versioni già realizzate ricordiamo:

 

TURNING_thank you for your love version, presentato nel giugno 2015 nel Teatrino di Palazzo Grassi a Venezia per la Biennale diretta da Virgilio Sieni, con 5 danzatrici all’interno di un evento creato sulle musiche originali di Pablo Esbert Lilienfeld.

 

TURNING_ Symphony of sorrowful songs version, è una performance creata per il Museo MAXXI di Roma che viene presentata nell’ottobre 2015 all’interno del Festival Romaeuropa. Per l’occasione Sciarroni lavora con 15 danzatori della compagnia del Balletto di Roma.

 

TURNING_Motion sickness version, è il titolo della performance creata per la compagnia del Balletto dell’Opera di Lione nel 2016 e che ha aperto la Biennale di Lione lo stesso anno.

 

CHROMA_don’t be frightened of turning the page è la versione solista diretta ed interpretata da Alessandro Sciarroni stesso, prendendo in prestito il titolo e il sottotitolo rispettivamente dal libro dei colori di Derek Jarman e da un album dei Bright Eyes, il gruppo rock preferito dell’artista.

 

Esistono due diverse versioni dello spettacolo:

 

CHROMA_Don’t be frightened of turning the page viene presentato in teatri e comporta la creazione luci di Rocco Giansante dove l’incontro tra la luce e il corpo che gira, genera ombre e tonalità. Per lo sguardo dello spettatore, un caleidoscopio cromatico si trasforma in mandala: cerchio, meditazione, cosmo. Come in uno spazio sacro.

 

DON’T BE FRIGHTENED OF TURNING THE PAGE viene principalmente dedicato a spazi non convenzionali, musei nonché centri artistici e viene fatto con luce fissa.]

 

[invenzione, performance Alessandro Sciarroni / luce Rocco Giansante / musica originale Paolo Persia styling Ettore Lombardi / drammaturgia Alessandro Sciarroni, Su-Feh Lee / promozione, consiglio, sviluppo Lisa Gilardino / amministrazione, produzione esecutiva Chiara Fava / direzione tecnica Valeria Foti / tecnico di tournée Cosimo Maggini / ricerca Damien Modolo / comunicazione Pierpaolo Ferlaino]

 

[produzione corpoceleste_C.C.00#, MARCHE TEATRO Teatro di Rilevante Interesse Culturale coproduzione CENTQUATRE-Paris, CCN2 – Centre chorégraphique national de Grenoble, Les Halles de Schaerbeek]

 

[la creazione dello spettacolo è stata ospite di Dialoghi – Residenze delle arti performative a Villa Manin un progetto del CSS Teatro stabile di innovazione del FVG e Azienda Speciale Villa Manin con il contributo del Mibact – Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia]
[sviluppato come parte di Migrant Bodies presso il Centro per la Scena Contemporanea Bassano del Grappa (Italia) / La Briqueterie – Centre de Développement Chorégraphique du Val de Marne (Francia) / Circuit-Est (Quebéc) / The Dance Centre (British Columbia)  / HIPP The Croatian Institute for Dance and Movement (Croazia) e come parte di La Biennale di Venezia – Biennale College 2015]

 

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