[COWBOYS] uno spettacolo creato per sentirmi contemporaneo, 2009

 

[“COWBOYS” è un lavoro sul colore e sull’identità superficiale. Si potrebbe riassumere con la frase: rendiamo grazie alla contemporaneità che ci ha permesso di restare sulla superficie delle cose. Gli interpreti del lavoro, un ragazzo e una ragazza, indossano degli specchi di forma quadrangolare davanti al viso. In questa maniera il corpo perde identità e si fonde di volta in volta con lo spazio, con lo sguardo del pubblico, ma soprattutto con i colori del pavimento. L’artificio dello specchio non concede ai performer la possibilità di incontro, fino a quando tutti i colori non vengono esperiti. É a questo punto che attraverso l’esecuzione di una semplice coreografia country dance line (balli di gruppo da balera texana da fare con stivali e cappello) s’infrange il lirismo dell’azione. Bastano un cappello, degli stivali e un cinturone per diventare (nell’immaginario di chi osserva) un cowboy. Il lavoro trae le premesse iconografiche dalle ricerche spaziali dell’artista portoghese Helena Almeida, ed è ispirato alla struttura del libro sui colori di Derek Jarman: “Chroma”.]

 

[invenzione Alessandro Sciarroni / con Luana Milani, Matteo Ramponi / musica Paolo Persia]

 

[produzione corpoceleste_C.C.00#]

 

[VIDEO]